La Gazzetta dello Sport è uno dei giornali più conosciuti in Italia, non solo dagli amanti dell’attività sportiva, ma anche dal resto degli italiani. Ma qual è la storia dietro a questo pezzo del giornalismo sportivo italiano? Va intanto detto che le pubblicazioni sportive non sono troppo recenti, ma risalgono già al 1800, quando sport come il ciclismo o l’ippica erano considerati veri esempi di intrattenimento sportivo, in grado di coinvolgere e attirare le masse.
La Milano del 1800 non era rimasta esclusa da questo processo. Anzi: sul finire del secolo il Corriere della Sera aveva lanciato il settimanale sportivo Il Ciclo che in soli tre anni era arrivato alla tiratura di 25 mila copie, un numero importante per l’epoca. Inoltre, nel 1895, il principale rivale del Corriere della sera, Il Secolo, fondava Il Ciclista, con il chiaro intento di fare concorrenza a Il Ciclo.
Non contento dei risultati ottenuti dal Ciclista, il direttore del Secolo, Raffaele Sonzogno, incarica però il torinese Eugenio Camillo Costamagna di reinventare il settimanale. Quello che fa il giornalista è ampliare la portata del giornale a tutti gli sport. Lo fa sulla base del modello francese e in particolare di alcuni giornali come Le Vélo e il Paris-Vélo.
L’altra modifica sostanziale che compie Costamagna è il nome che viene modificato in: Gazzetta dello Sport.
Come viene impostato il lavoro di redazione a La Gazzetta dello Sport
La redazione viene organizzata in modo che per ogni sport vi sia un team di giornalisti dedicato, che nella maggior parte dei casi è composto da ex atleti professionisti. A Costamagna viene affidata la scrittura dell’articolo di fondo che, nel primo numero del giornale, cerca di raccontare una diversa immagine dello sport. Non più quella arcaica, legata alla concezione che ne avevano i Greci, ma un’idea moderna che pone lo sport al centro della vita sociale delle persone.
Per quanto riguarda l’uscita, il giornale abbandona la sua impostazione settimanale per uscire due volte alla settimana: il lunedì e il venerdì. Questo perché i giorni in cui si svolgono la maggior parte delle competizioni sportive sono il sabato e la domenica, il mercoledì e il giovedì.
Ciò che contraddistingue e caratterizza il giornale è poi il suo colore. La Gazzetta dello Sport, infatti, è inizialmente stampata su carta verde chiaro ed è sviluppata su quattro pagine, con impaginazione su cinque colonne. La prima tiratura è di 20 mila copie, al costo di 5 centesimi di lire per ciascuna copia.
Si inizia a parlare di sport a 360 gradi
Ciò che contraddistingue davvero la Gazzetta è che si tratta del primo giornale del Paese a trattare tutti i rami dello sport. La scelta però appare vincente, perché già dopo l’uscita del primo numero la testata registra un successo inatteso. In questo primo periodo l’impaginazione della Gazzetta premia il ciclismo, che viene raffigurato sempre in prima pagina. Seguono, nelle pagine interne del giornale, inserti sul trotto e sul galoppo, sul podismo e altri sport, come l’atletica, la scherma, la vela o il tennis. Insomma, si tratta di una copertura molto estesa delle principali attività sportive dell’epoca.
Intanto, un nuovo elemento entra in redazione: si tratta del giovane ciclista Armando Cougnet, da poco arrivato a Milano direttamente da Reggio Emilia, dopo aver percorso la distanza che separa le due città in bicicletta.
Dal verde al rosa: la Gazzetta dello Sport cambia colore
Alla fine dell’anno il giornale cambia veste, passando dal verde al rosa. La novità viene comunicata ai lettori con un titolo che riempie tutta la pagina. Il rosa diventa presto il simbolo del giornale e l’elemento che più lo distinguerà nel corso della sua storia.
Intanto, la Gazzetta cresce con una tiratura che sale a 36 mila copie e il giornale organizza anche la prima competizione motociclista italiana: la mille km a squadre. Seguono altre competizioni che la testata organizza anche per rispondere alla concorrenza di altri settimanali, come Gli Sports. Viene, ad esempio, organizzata una nuova corsa ciclistica: il Giro in Lombardia, che in poco tempo diventa un appuntamento del ciclismo internazionale, seguito e amato da molti appassionati.
Seguono anni di successi e grandi soddisfazioni per questo giornale, che presto diventa il giornale sportivo più amato e conosciuto dagli italiani.
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